1. introduce proposizioni completive (oggettive, soggettive e dichiarative) con il verbo all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale: ti garantisco che non è vero; ti ripeto che la colpa non è mia; una cosa è certa: che la verità ti cambia; dubito che Mario arrivi in tempo; si dice che sia partito in modo improvviso; sarebbe ora che si decidessero; è inutile che tu legga questo post: non potresti capire; sapevo che ce l’avresti fatta; credo che anche lui sarebbe d’accordo con me | può essere tralasciata quando il verbo è al congiuntivo:temo (che) non venga | entra nelle espressioni è che e non è che, equivalenti rispettivamente a il fatto è che e non si può dire che, non sembra che (la seconda anche con il verbo essere sottinteso): è che sei proprio noioso!; non (è) che sia malato, è solo molto stanco | nell’espressione forse che introduce una frase interrogativa retorica, cioè una domanda fittizia equivalente a una affermazione negativa: forse che potevano saperlo?, no, non potevano
2. introduce proposizioni consecutive, con il verbo all’indicativo o al congiuntivo (generalmente è anticipata da parole come così, tanto, talmente, tale ecc.): cammina che pare un bulletto da film; parlagli in modo che si senta a suo agio con te; non c’è medicina (tale) che possa guarirlo; era tanto commosso che non riusciva a parlare; ero così stanco che mi addormentai subito; tutto è stato rifatto, al punto che ho fatto fatica a riconoscere il posto
3. introduce proposizioni causali con il verbo all’indicativo: copriti che fa freddo
4. introduce proposizioni finali con il verbo al congiuntivo: fa’ che tutto proceda bene;badavano che non si facesse male
5. introduce proposizioni temporali con il verbo all’indicativo, nelle quali ha valore diquando, da quando: la incontrai che era pomeriggio inoltrato; saranno due mesi che non lo vedo | entra nella formazione di numerose espressioni di tempo, come una volta che, dopo che, prima che, ogni volta che, dal giorno che, dall’istante che: devi farlo, prima che sia troppo tardi; ogni volta che l’incontro mi saluta | nell’uso letterario è spesso posposto a un participio passato: finito ch’ebbe di leggere, stette lì alquanto a pensare(MANZONI P.S. IX)
6. introduce proposizioni subordinate comparative esplicite o implicite: tutto è finito più presto che non sperassi; la sera preferisco leggere piuttosto che guardare la televisione
7. in espressioni come posto che, nel caso che, a patto che, nell’ipotesi che, introduce proposizioni condizionali con il verbo al congiuntivo: posto che avesse tutte le ragioni,non doveva però comportarsi a quel modo; lo farò a patto che tu faccia altrettanto
8. introduce proposizioni eccettuative con il verbo all’infinito (in espressioni negative, correlata con altro, altri, altrimenti, per lo più sottintesi): non fa (altro) che dire sciocchezze; non ho potuto (altro) che obbedire! | nelle locuzioni congiuntive eccetto che(non), salvo che (non), tranne che (non), a meno che (non), se non che, introduce proposizioni subordinate eccettuative con il verbo al congiuntivo o all’infinito (ma se non che richiede l’indicativo): arriverò in tempo, salvo che (non) ci siano scioperi; ha cambiato idea su tutti tranne che su sé stesso; sarà difficile scoprire la verità, a meno che tu non sia un’indovina; sarebbe anche bravo, se non che ha poca voglia di lavorare | nell’espressione senza che introduce proposizioni subordinate esclusive con il verbo al congiuntivo: ha agito senza che nessuno ne fosse informato
9. introduce proposizioni limitative con il verbo al congiuntivo, con il valore di per quanto: non ha telefonato nessuno, che io sappia
10. può accompagnare l’espressione di un ordine o di un desiderio in proposizioni imperative e ottative con il verbo al congiuntivo: che nessuno entri!; che finisca in fretta;che Dio ti benedica
11. accompagna l’espressione di un dubbio o di un’esclamazione in proposizioni dubitative o esclamative con il verbo al congiuntivo: che sia lui?; che un biglietto del cinema costi così caro!
12. con valore coordinativo in espressioni correlative come sia che... sia che; o che... o che: sia che ti piaccia sia che non ti piaccia, usciremo; o che piova o che non piova
13. introduce il secondo termine di paragone nei comparativi di maggioranza e di minoranza, in alternativa a di (ma è obbligatorio quando il paragone si fa tra due aggettivi, tra due participi, tra due infiniti, tra due nomi o pronomi preceduti da preposizione): Firenze è meno antica che (o di) Roma; sono più riposato oggi che (o di) ieri; tu sei più intelligente che studioso; è più lodato che amato; è più difficile fare che dire;abito meno volentieri in città che in campagna; è scritto meno bene in questo testo che in quello | (fam.) in correlazione con tanto, al posto di quanto, nei comparativi di uguaglianza: la cosa riguarda tanto me che voi | in espressioni che hanno valore di superlativo: sono più che certo; sono più certo che mai
14. entra nella formazione di numerose congiunzioni composte: affinché, benché, cosicché, perché, poiché, sempre che, in quanto che, nonostante che, in modo che ecc.